Suggestivo borgo della valle del Lucido, situato a 336 metri di altitudine, alle falde del monte San Giorgio, è diviso in tre borgate: il Canale, la Fontana, la Chiesa. Fu feudo dei Malaspina fino al XV secolo, il cui palazzo di residenza è ancora visibile in località Chiesa. Dopo l’efferata strage della Verrucola, in cui i Malaspina dell’omonima località vennero uccisi per ordine dei Malaspina del Castello dell’Aquila, Firenze intervenne occupando la valle del Lucido controllandone l’amministrazione. Nel 1686 i Medici aprirono una miniera di rame, fonte di lavoro per i residenti. Sopra un portale di una casa del paese si può ammirare lo stemma “pallesco” simbolo della famiglia medicea.
Chiesa dei SS. Martino e Maurizio
Citata nel 1199 come dipendente dal Monastero di Sant’Apollonio di Canossa, nel XV secolo risultava sotto la giurisdizione della Pieve di Codiponte. La sua struttura ha probabilmente origini romaniche, con un portale in arenaria, mentre sopra la porta della chiesa è murato un bassorilievo in marmo che raffigura San Giorgio, proveniente dall’eremo dedicato all’omonimo santo, i cui ruderi sono ancora raggiungibili attraverso un ripido sentiero.
Castello
Conosciuto come Castellaccio, sorge su uno sperone roccioso del monte San Giorgio, in una posizione che consentiva di controllare l’intera valle e la confluenza tra il Lucido di Equi e il Lucido di Vinca. Si tratta di un vero e proprio villaggio fortificato, di cui oggi rimangono alcuni resti, cinto da mura merlate con due porte voltate, una torre cilindrica di avvistamento, un “ridotto” di due piani con terminazioni merlate ed alcuni edifici civili. Non si conosce l’epoca in cui fu costruito, ma alcuni dettagli architettonici fanno supporre il XV secolo come periodo di riferimento per la costruzione, o comunque la fortificazione. Nel XVIII secolo era già in stato di rudere, e fu probabilmente distrutto previo accordo tra le comunità di Aiola e Vinca, per liberare il transito nell’unica strada che collegava i due paesi.
