Situato alle pendici delle Alpi Apuane a 248 metri di altitudine, attraversato dal torrente Lucido ramo di Equi, è una località conosciuta fin dall’epoca romana per le caratteristiche delle sue acque termali, ma i cui dintorni furono frequentati fin dal medio Paleolitico. L’origine del nome viene fatta risalire al latino aquae, per la presenza di numerose sorgenti, mentre una seconda interpretazione lo fa risalire al nome di una popolazione sconfitta dai Romani, gli Aequi.

La parte più antica del borgo si trova sulla sponda sinistra del torrente Lucido, caratterizzata da case in pietra, vicoli selciati, gallerie a volta ed è dominata dalla chiesa di San Francesco. Poco si conosce della storia del paese, rimasto lontano dai centri più attivi della zona. Secondo la tradizione del luogo il borgo fu fondato da esuli di Luni che fuggivano dalle scorrerie dei Normanni che distrussero la città. Intorno all’anno mille Equi faceva capo alla Pieve di Codiponte; passò successivamente ai marchesi di Fosdinovo e nel 1366 ai signori del Castello dell’Aquila di Gragnola. Passò poi nel XV secolo sotto il dominio della Repubblica fiorentina, mentre nel 1726 venne aggregata al territorio di Fivizzano.

La parte moderna sorge invece sulla sponda destra del torrente Lucido e si è sviluppata a partire dalla fine dell’Ottocento, con l’avvento della ferrovia, lo sviluppo dell’industria marmifera e la costruzione dello stabilimento termale.

La linea ferroviaria, i cui lavori iniziarono nel 1879 e furono interrotti più volte, fu inaugurata il 21 agosto 1930, con la tratta Monzone-Equi Terme, mentre si dovette attendere fino al 1959 per il completamento dell’intera linea Aulla-Lucca. La realizzazione dello stabilimento termale iniziò alla fine del XIX secolo, grazie all’ingegnere Carlo Tonelli, che volle sfruttare le proprietà curative delle sorgenti termali presenti. Nel 1894, durante i lavori, vennero alla luce alcuni resti di un luogo di ristoro risalenti all’epoca romana, forse per i viaggiatori che percorrevano il tragitto tra Lunigiana e Garfagnana. Le proprietà terapeutiche delle acque (contenenti cloro, sodio, zolfo, calcio e magnesio) sono ideali per la cura dell’apparato respiratorio, mentre in estate vengono arricchite dall’acqua sulfurea, ideale per curare problemi osteoarticolare e della pelle. L’industria marmifera crebbe sotto l’impulso di società industriali straniere (Walton, Good & Cripps, Marble Valley) nella seconda metà dell’Ottocento, trasformando l’economia di Equi e della Valle del Lucido, fino ad allora improntata sulla pastorizia, agricoltura e silvicoltura.

Geo-Archeo-Adventure Park delle Grotte di Equi

Ad Equi Terme si trova inoltre l’importante complesso carsico delle Grotte e il sito preistorico della Tecchia. Il complesso delle Grotte è stato modellato dall’azione dell’acqua nel corso dei millenni, andando a formare sale, cunicoli e laghetti e concrezioni naturali (stalattiti, stalagmiti, etc.). Si può visitare il complesso sia nel percorso turistico, della durata di un’ora, che nella speleo-avventura, dove ci si può addentrare nelle parti più profonde delle Grotte, oppure volare sopra il torrente carsico agganciati ad una teleferica lunga 200 metri. Il sito della Tecchia, conosciuto fin dal 1909, è un antico riparo sottoroccia in cui sono stati ritrovati resti di animali, come ad esempio l’orso delle caverne, e testimonianze di frequentazioni da parte dell’uomo, a partire dall’Homo neanderthalensis fino all’epoca medievale. La vita della Tecchia è narrata nel Museo delle Grotte, attraverso un percorso espositivo- didattico, con alcuni reperti fossili e la ricostruzione a grandezza naturale dell’orso delle caverne e dell’Uomo di Neanderthal. All’interno dello stesso edificio è possibile visitare il Museo del lavoro della Valle del Lucido, che documenta e racconta il passaggio della valle da un’economia agro-silvo-pastorale all’economia industriale.

All’esterno si possono ammirare: la Buca dei serpi, una marmitta dei giganti, cioè una cavità cilindrica scavata nella roccia dalle acque; la sorgente della Buca, una risorgiva perenne che in occasione delle piene fuoriesce in modo spettacolare dall’ingresso delle Grotte; la sorgente Barrila, che si esaurisce nei periodi di prolungata siccità.

Poco lontano dal complesso delle Grotte, alle pendici della parte più antica di Equi, troviamo il Centro visite del Parco Regionale delle Alpi Apuane. Al suo interno è stato realizzato l’ApuanGeoLab, un museo divulgativo in cui il visitatore può osservare e sperimentare, per scoprire i fenomeni che hanno formato e modellato il pianeta, capire come avvengono i terremoti e come si sono formate le montagne, in particolare le Alpi Apuane.

Chiesa di San Francesco

Citata nel 1470 negli estimi della Pieve di Codiponte, è sorta probabilmente tra il X e l’XI secolo come una piccola cappella. L’attuale facciata risale al XII secolo, con un arco sopra il portale in stile arabo. L’interno è in stile barocco, datato intorno alla metà del XVIII secolo, così come attorno a quel periodo sia da attestarsi la costruzione del campanile.

Solco di Equi e Madonna del Cavatore

Non lontano dal complesso delle Grotte si trova il Solco di Equi, uno stretto e profondo canyon naturale, formatosi in una valle di origine glaciale, per erosione del torrente che oggi corre lungo la strada marmifera, dominato nel tratto terminale dalla parete settentrionale del Pizzo d’Uccello (1781 metri).

Tra le due gallerie lungo la strada del Solco si trova la Madonna del Cavatore. Inaugurata il 31 agosto del 1958 è un tempietto votivo con la statua in marmo della Vergine Maria realizzato affinché i cavatori della Valle del Lucido avessero un’effige della Madonna a cui invocare protezione.

Presepe Vivente

Si tratta di un’affascinante manifestazione che ha luogo durante le festività natalizie che rievoca un’atmosfera unica e suggestiva: vicoli e aie si illuminano dei caldi colori delle torce, con personaggi viventi umani e animali che celebrano la Natività in Grotta.

Competenze

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Postato il

20 Gennaio 2022