Tappa obbligatoria per chi vuole raggiungere la Valle del Lucido, nel tardo Medioevo era il Forum Gragnolae, cioè il mercato per il commercio del grano. Dapprima legato ai Malaspina di Fosdinovo divenne poi feudo indipendente, per ritornare sotto la giurisdizione di Fosdinovo nel 1644: fino al 1983 fu un’exclave dell’omonimo comune, quando un referendum sancì il passaggio sotto l’amministrazione comunale di Fivizzano.
Castello dell’Aquila
L’imponente struttura fortificata risale forse al X secolo, e deve il suo nome alla posizione che domina (come un nido d’aquila) il borgo di Gragnola e la confluenza tra il torrente Aulella e il torrente Lucido. Residenza signorile dei Malaspina, non possediamo documenti in grado di stabilire con precisione le diverse fasi di costruzione. Il mastio parrebbe risalire al XIII secolo, mentre le strutture più importanti possono essere datate intorno al XIV secolo, quando il castello diviene sede marchionale, accogliendo un ramo della famiglia Malaspina. Altri interventi rilevanti riguardarono la cinta muraria, probabilmente eseguiti nel XV-XVI secolo, per adeguarsi all’evoluzione tecnologica delle moderne armi da fuoco. Il declino dei Malaspina segna la decadenza del Castello dell’Aquila; il degrado e i danni dovuti al terremoto del 1920 fecero il resto, portando ad un abbandono definitivo della struttura.
Il Castello è riemerso dalle nebbie del tempo grazie ad un colossale lavoro di restauro durato dieci anni, che ha permesso agli studiosi di comprendere le varie fasi di costruzione e modifica della struttura. Durante le operazioni di recupero è stato rinvenuto uno scheletro di un cavaliere, risalente al XIV secolo, probabilmente colpito a morte da una freccia scagliata da una balestra.
Chiesa dei SS. Ippolito e Cassiano
Collocata nel centro storico di Gragnola, compare negli Estimi lunensi del 1470-71 come dipendenza della pieve di Codiponte, alla quale rimane soggetta fino al 1728.
La facciata a capanna delimitata da paraste binate, sormontate da un frontone triangolare e fiancheggiate dalla torre campanaria, con l’abside rivolto ad occidente. La pagina è divisa in due parti: quella inferiore in pietra con portale dal frontone triangolare potrebbe essere legata ad un rifacimento quattrocentesco della struttura, mentre quella superiore è stata ricostruita dopo il terremoto del 1920.
L’interno è ad aula unica, ripartito in quattro campate e coperto da una volta a botte . Le cappelle laterali sono occupate da quattro altari in marmi e stucchi policromi ed una coppia di tribune appoggiate su altrettanti confessionali si dispone ai lati dell’arco trionfale. L’ingresso è sormontato da una cantoria, sostenuta da mensole perpendicolari alla controfacciata, occupa lo spazio della prima campata limitato a destra dal perimetro della torre campanaria ed a sinistra dall’arcata del battistero.