Il centro storico di Fivizzano

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Città toscana di confine, uno dei centri principali della Lunigiana, parte continentale della provincia di Massa-Carrara, Fivizzano sorge su una collina a 326 metri di altitudine, sulla sponda sinistra del torrente Rosaro, alle pendici dell’Appennino Tosco-Emiliano e poco lontano dalla catena delle Alpi Apuane, lungo la Strada Statale 63 del Cerreto, asse viario importante per le comunicazioni con l’Emilia e il Nord Italia.

Probabilmente già frequentata nell’era protostorica, come dimostrato dal ritrovamento della statua stele nell’adiacente frazione di Verrucola, le prime notizie scritte di Fivizzano risalgono al Medioevo. Le fonti d’archivio la citano come Forum Verrucolae Bosorum  e poi come Forum Fevizani, nato come luogo di scambi commerciali e centro politico-amministrativo, inizialmente sotto la giurisdizione del feudo di Verrucola. Dopo il dominio dei Bosi, nel 1202 subentra quello dei Malaspina dello Spino Fiorito, che si stabiliscono nel Castello della Verrucola. La sua posizione strategica ne fa una preda ambita per i potenti dell’epoca: viene conquistata nel 1317 da Castruccio Castracani, signore di Lucca, che la tiene per un decennio, mentre nel 1430 è temporaneamente occupata dai Visconti di Milano. Infine, nel 1494, è saccheggiata dalle truppe di Carlo VIII di Francia, durante la sua marcia verso Napoli.

Nel 1471 il tipografo Jacopo da Fivizzano avvia una stamperia, fra le prime in Italia ad impiegare la tecnica della stampa a caratteri mobili, anticipando alcune importanti città europee. Sei anni dopo la città si pone sotto il dominio della Repubblica Fiorentina e dei Medici: i segni di questa appartenenza sono ancora oggi riscontrabili nei vari monumenti ed edifici del centro storico. Eccettuata la parentesi napoleonica, Fivizzano rimane sotto il dominio toscano fino al 1849, quando passa agli Estensi, che la amministrano fino all’Unità d’Italia nel 1861.

Proclamata Città Nobile dal Granduca Leopoldo II di Toscana il 6 luglio 1848, definita “perla sperduta tra i monti” dal poeta Giosuè Carducci, Fivizzano subisce notevoli danni a causa del terremoto del 1920, a cui fa seguito la ricostruzione, che ci restituisce la città nel profilo in cui possiamo ammirarla oggi.

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Postato il

14 Gennaio 2022